La carbonara è un piatto tipico laziale, gli ingredienti sono uova, guanciale, pecorino romano e pepe. Le sue origini sono un po’ controverse, ma la tesi più probabile la fa risalire alla fine della Seconda Guerra Mondiale, quando i soldati delle truppe alleate liberarono Roma e tra le poche risorse alimentari disponibili vi erano quelle contenute nelle razioni militari, tra cui uova in polvere e bacon (pancetta affumicata). Si racconta che questi ingredienti vennero usati spesso per condire la pasta e ispirati da questa associazione, i cuochi romani successivamente svilupparono la ricetta della carbonara. Il guanciale, salume tipico di questo piatto, non è da confondersi con la pancetta o con il lardo: rispetto agli altri due, il grasso del guanciale è più pregiato, con una maggiore consistenza e sapore più caratteristico.
Noi per farcire la nostra pizza, abbiamo scelto il guanciale della norcineria Bonuccelli di Camaiore, preparato con carne selezionata da allevamenti italiani.

In questa pizza abbiamo voluto unire il nord ed il sud con due prodotti tipici, lo speck altoatesino e la burrata pugliese.
Lo speck Alto Adige è ottenuto dalla coscia del maiale completamente disossata, stirata, lievemente salata, speziata ed infine affumicata.
La produzione di questo salume ha origine accertata nel XVIII secolo, quando compare nei registri dei macellai del tempo. La carne del maiale veniva così trattata per permettere la conservazione nei mesi dopo la macellazione che avveniva in dicembre. La regola ancora usata è: “poco sale, poco fumo e molta aria fresca”. Nel 1997 lo speck Alto Adige ha ottenuto dall’unione europea il riconoscimento di prodotto a indicazione geografica protetta (IGP).
La burrata è un formaggio fresco di latte vaccino chiuso a forma di sacca, al suo interno la consistenza è molto morbida e contiene sfilacci di formaggio e panna.
È un prodotto tipico pugliese in particolare della zona di Andria dove nel 2016 ha ottenuto il riconoscimento IGP.

L’ingrediente principe di questa pizza è l’asparago che nel mese di marzo si può trovare nella sua variante selvatica nei vecchi oliveti.
Vanta una storia millenaria e veniva coltivato nell’area mediterranea già dagli egizi.
I romani intitolavano “Asparagus” le navi da carico adibite al trasporto della pianta.
Con il termine asparago si può intendere sia la pianta che i germogli che sono la parte commestibile.
Della stessa famiglia dell’aglio e della cipolla, l’asparago condivide con essi anche alcune proprietà positive e grazie all’effetto diuretico è un coadiuvante contro gotta, calcoli renali e reumatismi.

Ricetta tipica americana il Pulled Pork, o in italiano maiale sfilacciato, è la spalla del maiale cotta sul barbecue a bassa temperatura ed affumicata; così trattata la carne diventa molto morbida e saporita.
La ricetta del pulled pork americano, che viene servito in un panino, prevede anche un’insalata di cavolo (coleslaw), condita con una salsa agrodolce la cui ricetta varia di famiglia in famiglia.
Noi proponiamo il pulled pork nella nostra focaccia crunch, accompagnato da un’insalata di cavolo viola condita con una salsa agrodolce a base di senape e aceto di mele.

La garmugia è una zuppa primaverile tipica della lucchesia a base di carciofi, piselli, asparagi, fave e cipolla.
Come molte delle ricette caserecce ognuno ha la propria versione, chi aggiunge carne macinata di vitello o di manzo, chi aggiunge le più svariate erbe aromatiche.
Lievitamente propone la sua ricetta in versione vegana, quindi con solo verdure, senza carne, più leggera della zuppa lucchese in cui le verdure vengono soffritte con il lardo. Ad impreziosire il tutto usiamo un trito di aglio, salvia, rosmarino ed erbe aromatiche povere, tipiche dei piatti toscani.

Giugno è il primo mese della stagione estiva; è in questo mese che fanno la loro comparsa nei nostri orti gli zucchini, verdura molto fresca che si sposa benissimo con affettati delicati come il prosciutto cotto. A dare un contributo al sapore ci viene in aiuto la burrata affumicata che dona alla nostra pizza un gusto più deciso.
Lo zucchino è una verdura altamente digeribile, ha pochissime calorie, contiene vitamine A e C e molto potassio, importante per muscoli e cuore.
Per preservare i nutrienti degli zucchini ed avere un prodotto finito più leggero e croccante, anziché soffriggerli in padella con molto olio, abbiamo scelto di prepararli con una cottura veloce al forno ad alta temperatura.

La nostra pizza vegana esprime a tutto tondo le verdure estive. Su una base al pomodoro vengono adagiate zucchine, melanzane, peperoni ed olive taggiasche per un’esplosione di sapori. Nonostante sia una pizza priva di salumi e latticini, risulta molto golosa ma anche sana e nutriente.
La pizza vegana è infatti un concentrato di benessere e genuinità: tutte le verdure usate sono fresche e vengono preparate da noi in laboratorio, contiene vitamine A e C e sali minerali, quali potassio, ferro e magnesio, sostanze antiossidanti e fibre. Questa pizza colorata e fresca si adatta quindi perfettamente al clima estivo del mese di luglio.

La parmigiana è un piatto a base di melanzane, passata di pomodoro, basilico, aglio ed uno o più formaggi.
Le origini della ricetta tradizionale sono contese tra Emilia-Romagna, Sicilia e Campania, quindi le sfumature della ricetta sono variabili da zona a zona. Un passaggio che le accomuna tutte è la frittura delle melanzane prima di essere aggiunte agli altri ingredienti. Noi abbiamo invece optato per una cottura al forno delle melanzane, per rendere la nostra pizza più equilibrata e meno pesante, e tuttavia conservare il gusto tipico della pietanza.
Abbiamo scelto infine un Parmigiano Reggiano stagionato 24 mesi e mozzarella fior di latte con latte 100% italiano per completare la farcitura.

La mortadella è nata probabilmente nei territori adiacenti all’antica Bologna, ai tempi dei romani, quando grandi distese di querce fornivano notevoli quantità di ghiande ai maiali che vivevano perlopiù allo stato brado.
La nostra mortadella è realizzata artigianalmente dal salumificio Bidinelli di Correggio (RE) con solo suini italiani selezionati e impreziosita dai pistacchi verdi di Bronte a denominazione di origine protetta (DOP) ed anche presidio Slow Food.
Servita nella nostra focaccia crunch insieme a burrata e granella di pistacchi, è una delle nostre focacce dal profumo più intenso.

Burrata e acciughe è ormai un abbinamento ben noto agli chef più blasonati. Per la nostra pizza su base al pomodoro abbiamo scelto le famose acciughe di Cetara.
A Cetara fin dai tempi antichi, si è praticata la pesca delle alici che rappresentavano un alimento di largo consumo ed il nutrimento delle popolazioni costiere.
Le alici venivano salate per essere conservate nei mesi invernali, quando la pesca era scarsa. La lunga tradizione perpetuata per secoli ha reso le alici di Cetara famose in tutto il mondo per il loro sapore intenso.
Le acciughe sono piccoli pesci azzurri, ma il loro ruolo nell’alimentazione è davvero grande.
Sono prive di carboidrati e ricche di proteine. Il contenuto di grassi è basso, ma tra questi fanno parte i pregiatissimi acidi grassi omega-3. È molto elevato il contenuto di vitamine del gruppo B ed E, e di selenio, ferro, fosforo, calcio, potassio e zinco.

La zucca, con il suo sapore dolce e delicato, è una verdura molto apprezzata nei mesi invernali, dove le verdure di stagione sono perlopiù amare e dal sapore intenso.
Ha un basso contenuto calorico, ma è ricca di caroteni, necessari al corpo per la produzione di vitamina A.
Contiene la vitamina E, molte fibre e sali minerali, quali calcio, potassio, sodio, magnesio e fosforo.
Abbiamo scelto da abbinare alla dolcezza della zucca la sapidità di un formaggio erborinato, nello specifico ci siamo affidati alla maestranza del caseificio Angelo Croce ed al suo gorgonzola Malghese D.O.P.
Il Gorgonzola malghese D.O.P. è un formaggio erborinato a pasta molle realizzato con latte intero vaccino, sottoposto a pastorizzazione, proveniente da aziende agricole ubicate nelle province del territorio del Consorzio di tutela del formaggio gorgonzola.

Il cardo in dialetto è anche detto gobbo. La denominazione gobbo deriva dal tipo di coltivazione: in inverno l’ortaggio viene parzialmente interrato per superare la rigidità delle temperature. Questa pratica, che spinge la pianta a cercare la luce incurvandosi, serve anche a sbiancare il fusto e renderlo più tenero e delicato.
Il cardo è una verdura ricca di fibre, vitamine e sali minerali ed è nota per le sue proprietà depurative e detossificanti, utilissime nel favorire il corretto funzionamento di fegato e reni.
La nostra parmigiana di cardi vuole rievocare il sapore dei cardi gratinati al forno, per questo sulla nostra pizza li abbiamo associati al Parmigiano Reggiano stagionato 24 mesi.